Rebelde RPM “Romagna spaccaossa” CD Rumagna Sgroza/ Lost Dog/ Equal Rights 2022
ENGLISH VERSION BELOW (written in red)
Dici “Rebelde” e a me viene un’incontrollabile nostalgia; sono uno dei primi gruppi oi italiani che ho ascoltato (dalla loro prima demo) e ho seguito dal vivo in numerosi concerti. Per cui, ancora prima di ascoltarlo, ero felice di avere in mano il loro nuovo lavoro (atteso da una quindicina d’anni). Certo, nel frattempo ne è passata di acqua sotto i ponti, innumerevoli cambi di formazione (della formazione storica è rimasto solo Enrico “Odino” alla chitarra e ora anche alla voce) e addirittura un parziale cambio di nome, da Rebelde a Rebelde RPM.
Non sono cambiate di sicuro due cose: la loro tirchieria in fatto di numero di pezzi (stavolta sono 6, senza cover) e l’intro parlato estrapolato da qualche film (stavolta non l’ho individuato, cos’è, Fellini?). Dopo i primi secondi di ascolto, è chiaro che non è cambiato molto nemmeno il sound: roccioso, veloce, grezzo, affilato, sempre in bilico tra oi!core e hardcore vero e proprio. La voce ora è decisamente più melodica rispetto al quasi growl di Enrico skin, e ricorda qualcosa di hc torinese anni ’90 (Bellicosi? Arsenico?).
Per il resto, che dire? I riferimenti sono i soliti, Colonna Infame, Bierkampf ed in generale tutto quel filone oi!core di fine anni ’90/ inizio 2000, mischiato ad un certo hardcore anche abbastanza tecnico, fatto di cambi di tempo e stacchi anche pregevoli. Secondo me c’è anche qualche influsso metal (leggi anche alla voce Plakkaggio, con cui condividono anche un piccolo cambio di nome nel corso degli anni), ma non mi intendo abbastanza di quel genere da poter essere più preciso.
Testi leggermente più intimisti e meno apertamente militanti rispetto alle precedenti uscite.
Insomma, non la loro migliore uscita, un disco che picchia duro a cui però manca un pezzo che spicchi e guidi il disco. Per fare un esempio concreto, questo disco è complessivamente meglio del precedente Fratelli di sangue, eppure manca un pezzo forte come lo era “Fratello, dove sei?”.
E’ come un piatto classico in cucina: la ricetta è quella, ti piace o non ti piace, prendere o lasciare.
Voto: 6,5/10
Il pezzo migliore: “Tuoni, fulmini e saette” (il pezzo più grintoso)
Il pezzo meno riuscito: “Crepacuore” (un finale non all’altezza)
ENGLISH VERSION
When you say “Rebelde” I get an uncontrollable nostalgia; they are one of the first Italian groups I have listened to (from their first demo) and I have followed them live in numerous concerts. So, even before listening to it, I was happy to have their new work (awaited for about fifteen years). Of course, in the meantime a lot of water passed under the bridge, countless line-up changes (only Enrico “Odino” on guitar and now also on vocals remained of the historical line-up) and even a partial change of name, from Rebelde to Rebelde RPM.
Two things have certainly not changed: their stinginess in terms of number of pieces (this time they are 6, without covers) and the spoken intro extrapolated from some film (this time I haven’t identified it, what is it, Fellini?).
After the first few seconds of listening, it’s clear that the sound hasn’t changed much either: rocky, fast, raw, sharp, always hovering between oi!core and actual hardcore. The voice is now decidedly more melodic than Enrico “skin”‘s almost growl, and recalls something of Turin hc from the 90s (Bellicosi? Arsenico?).
What can I say more? The references are the usual ones, Colonna Infame, Bierkampf and in general all that late 90’s/early 2000’s oi!core trend, mixed with a certain hardcore that is also quite technical, made up of tempo changes and even valuable breaks. In my opinion there is also some metal influence (see also Plakkaggio, with which they also share a small name change over the years), but I don’t know enough about that genre to be more precise.
Slightly more intimate and less overtly militant lyrics than previous releases.
In short, not their best release, a record that hits hard but lacks a piece that stands out and drives the record. To give a concrete example, this album is overall better than the previous blood brothers, yet it lacks a strong piece like “Fratello, dove sei?”.
It’s like a classic recipe: you like it or not, take it or leave it.
Best song: “Tuoni, fulmini e saette” (grittiest song)
Less successful song: “Crepacuore” (an ending not up to)
Oi! Senza pietà 